La sfida editoriale di Reality Book si può sintetizzare nell'idea di "emozione del reale". Secondo noi, niente è più suggestivo della realtà e la cosa più corretta da fare è dialogare con il lettore presentandogli dati veri e raccontandogli cose vere. Sarà lui a mettere assieme i nostri materiali e le sue idee e a farne l'uso che vorrà.

copertina

Gino Bartali. L'uomo d'acciaio che salvò l'Italia

Autore/i Giancarlo Governi
ISBN " id="9788895284446
Anno di pubblicazione 2014
Pagine 128
Formato 14 x 21
Prezzo 9,00 €
Collana controluce

acquista questo libro

Quarta di copertina
Gino Bartali è nato a Firenze il 18 luglio del 1914. Sempre a luglio, ma questa volta il 14, dell’anno 1948, una notizia fulmina gli italiani: “hanno sparato a Togliatti”. L’Italia è nel caos, si rischia la guerra civile. In quei giorni Bartali partecipa al Tour de France, è in ritardo di oltre 20 minuti dal primo. Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi telefona a Bartali la sera prima della quattordicesima tappa. Gino il giorno dopo trionfa, conquistando la maglia gialla, che manterrà fino all’arrivo a Parigi. Con questa impresa Bartali esce dalla storia e entra nella leggenda, dando un contributo decisivo alla pacificazione tra gli italiani. A cento anni dalla nascita, questo volume ripercorre il romanzo della sua vita. In Israele è stato dichiarato “giusto fra i giusti” e qualcuno, nel mondo cattolico, vorrebbe aprire una causa di beatificazione. Onori questi che spettano non soltanto a un grande sportivo, ma a un grande uomo passato alla storia d’Italia anche per le sue imprese civili e per la sua straordinaria condotta morale. Il protagonista di questo romanzo biografico è dunque l’uomo che gli sportivi di tutta Europa hanno chiamato l’uomo d’acciaio, per la forza fisica e per l’eccezionale resistenza alla fatica. I francesi, che lo hanno temuto e ammirato, lo chiamavano “Le lion de Toscan”. Negli ultimi anni di carriera, quando continuava a correre, e anche a vincere nonostante fosse vicino ai 40, diventò l’Intramontabile. Ma fu di volta in volta Ginettaccio e l’uomo del “tutto sbagliato, tutto da rifare” per la sua lingua lunga, per la battuta salace, per la sua verve toscana, che lo misero un po’ contro tutti. A cominciare dal regime fascista, che non lo amò mai molto, ma anzi lo ostacolò per la sua ostentata appartenenza al mondo cattolico, che a quell’epoca voleva essere l’unico modo per manifestare il proprio dissenso nei confronti del regime. Nel dopoguerra, negli anni della ricostruzione morale e materiale del Paese, gli italiani si infiammarono per la grande rivalità con Fausto Coppi e si divisero in “bartaliani” e “coppiani”. Giancarlo Governi ha conosciuto Gino da vecchio, negli ultimi anni della sua straordinaria vita, ed ha avuto modo di apprezzare anche le sue eccezionali qualità umane. Per cui, se da bambino e ragazzo parteggiava per il Campionissimo, oggi si ritiene un “coppiano pentito”.

Autore/i
Giancarlo Governi − Romano, scrittore, giornalista, autore televisivo, volto storico della Rai. Per Reality Book ha pubblicato "In volo con l'aquila. La mia Lazio" e "Gino Bartali. L'uomo d'acciaio che salvò l'Italia", entrambi nel 2014.

Note
Sottotitolo: "Il romanzo di una vita divenuta leggenda".

Ricerca


Siti amici